Non crediamo nella pace fatta con le armi

Siamo a più di 100 giorni di guerra in Ucraina.

Ci sono 170 conflitti nel mondo (dati del 2020) lontani dai riflettori e nel disinteresse quasi totale.
Emmaus Italia e le sue 18 comunità di accoglienza e lavoro si pone tante domande, poche sono le risposte.
Le prime comunità in Italia sono nate circa quarant’anni fa, la solidarietà, la condivisione, la pace dei popoli sono sempre stati e sempre saranno i pilastri fondamentali del Movimento.

Oggi più che mai continuiamo nel nostro impegno, purtroppo lontani dalla politica e dai politici italiani che continuano nella loro ipocrisia con giochi di potere, in perenne campagna elettorale e in questo momento tutti esperti di guerra. Noi vogliamo esperti di pace, vogliamo giustizia sociale per tutti, vogliamo sconfiggere pacificamente il potere delle aziende produttrici di armi, siamo realisti con gli occhi bene aperti per vedere che le guerre non ristabiliscono i diritti, ma ridefiniscono i poteri causando miseria e disuguaglianza sociale.

Siamo saldi nelle nostre idee e nelle nostre azioni, siamo per lo STOP a tutte le armi e scegliamo di essere dalla parte degli obiettori di coscienza russi e ucraini. Non crediamo nella pace fatta di armi, soprattutto non crediamo nelle frasi di fantasia che ci raccontano di armi di difesa e di armi di attacco. Le armi sono armi, ce lo raccontano molto bene i nostri amici, gruppi e comunità dell’Ucraina, Polonia, Romania, Congo, Benin, Burkina Faso, Bangladesh e Myanmar, Bosnia Erzegovina, sono solo alcuni dei gruppi Emmaus nel mondo dove le persone vivono tutti giorni la paura e l’orrore dei conflitti che generano fame e migrazioni.

Il nostro fondatore, l’Abbè Pierre, ci ha insegnato l’attenzione “Agli Altri”, agli ultimi, indistintamente: non importa da dove vieni o chi sei. Se vuoi lavorare con noi e vuoi condividere anche solo un momento della tua vita la porta è aperta, siamo determinati ad essere accanto ai più poveri e a credere a una libera circolazione delle persone per una dignità e diritti per tutti.

Tutto questo a Emmaus è possibile e si realizza attraverso il lavoro di recupero di materiale usato dove generiamo economia circolare cercando di dare il nostro contributo a favore dell’ambiente e “rimettendo in piedi” le persone delle comunità che prima vivevano ai margini di questa società.

Resistiamo, ci appelliamo i giovani per raggiungere Emmaus, per una lotta politica che contribuisca a un mondo più vivibile, fatto di giustizia e di pace.

Per la comunità Emmaus italiane
Massimo Resta
Presidente di Emmaus Italia

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